Che cos’è l’età assiale? È un testo di carattere storico-teoretico che cerca di ricostruire le origini del concetto di “età assiale” e le sue implicazioni, non solo teologiche, ma anche sociologiche. In particolar modo Joas, riprendendo le tesi di Schwartz, mostra con un tono originale e autorevole, come il concetto jaspersiano trovi il suo baricentro nel problema della trascendenza. A partire da questa valutazione l’autore ripercorre i luoghi del pensiero di diversi autori, da Lasaulx a Weber, in cui si è sviluppata una riflessione sul concomitante svilupparsi in differenti culture arcaiche del mondo di una percezione diversa e ultraterrena del divino, e ne ricostruisce le influenze sulla riflessione di Jaspers. Questa ricognizione permette all’autore di delineare i contorni del dibattito fino alla metà del Novecento e di aprire dunque una nuova prospettiva sulle interpretazioni e le declinazioni più attuali che riguardano l’”idea” di età assiale. L’approfondita ricostruzione di Joas mostra come questo dibattito non coinvolga soltanto la genesi delle religioni per come le intendiamo oggi ma anche i fondamenti su cui si sono costruite le prime antiche società e l’universo di valori che da esse abbiamo ereditato.
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Italian -
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116 -
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Hans Joas
Hans Joas, sociologo e teologo tedesco, è attualmente titolare della cattedra Ernst Troeltsch presso la facoltà di Teologia della Humboldt-Universität di Berlino. In Italia è conosciuto soprattutto per i suoi testi di teologia: Abbiamo bisogno della Religione? e Pregare nella nebbia. La fede ha un futuro? scritto quest’ultimo a quattro mani con Heinrich Spaemann. A livello internazionale si è invece reso noto per Die Sakralität der Person. Eine neue Genealogie der Menschenrechte (2012) anch’esso uscito in italiano con il titolo di La sacralità della persona. Una nuova genealogia dei diritti umani (2014).