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Folklore, le “conoscenze del popolo”: una parola inglese, moderna, che descrive un fenomeno dalla storia lunghissima. Già gli antichi, infatti, avevano tutto un patrimonio di canti, giochi, indovinelli, scongiuri e magie, favole e spauracchi, proverbi, leggende e fiabe. Era la forma di cultura più accessibile: per molti l’unica, per tutti la prima, quella che in un certo senso ogni bambino apprendeva con il latte materno. E anche se la letteratura elevata tendeva a marginalizzare e ignorare questa dimensione, abbiamo numerose allusioni e frammenti che gettano luce su questo aspetto inedito della Grecia e di Roma. La comparazione con il folklore moderno e contemporaneo, evidenziando i punti di contatto ma anche le differenze, permette di contestualizzarlo e comprenderlo meglio.

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Sull'autore

Tommaso Braccini

Tommaso Braccini insegna Filologia Classica e Lingua e Letteratura Greca presso l’Università di Siena. Si occupa del patrimonio folklorico dell’antichità e del medioevo bizantino, e dei testi che lo tramandano; tra le sue pubblicazioni, Prima di Dracula: archeologia del vampiro (2011); Indagine sull’orco: miti e storie del divoratore di bambini (2013); Antonino Liberale, Le metamorfosi (2018, con S. Macrì); Lupus in fabula: fiabe, leggende e barzellette in Grecia e a Roma (2018); Bisanzio prima di Bisanzio: miti e fondazioni della Nuova Roma (2019); Il povero Leone. Ptocholeon (2020).

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