Pagine di diario (1951-1996)

Pagine di diario (1951-1996)

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«Il segreto è dato dall’intreccio fra letteratura e vita – solo definendo in modo poetico o attivo questo intreccio o questo rapporto si può stabilire qualcosa o si ha comunque letteratura». Di politica, letteratura e giornalismo, cioè di scrittura come strumento della ragione individuale e sociale, parla ai lettori Michele Rago, il cui diario rappresenta l’indissolubile legame tra pubblico e privato che ne ha sempre segnato vita e pensiero. Molti sono gli eventi storici del Novecento di respiro italiano, europeo ed extra-europeo, spesso delicati e scarsamente sondati, che studiosi e curiosi potranno approfondire attraverso queste memorie intellettuali e grazie alla presenza di documenti epistolari d’inedito interesse storico e culturale. Le Pagine di diario di Michele Rago conducono dentro una ricerca di senso, intima eppure comune, lunga un’intera vita.

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Sull'autore

Michele Rago

Michele Rago (Chicago, 1913 - Roma, 2008) è stato giornalista, traduttore e accademico italiano. Ha fondato e diretto il foglio comunista «Milano Sera» e lavorato come redattore de «l’Unità», collaborando anche con «Paese Sera», «Il manifesto», «Il Politecnico», «Il Menabò», «Il Contemporaneo» (di cui è stato anche direttore, rinnovandone l’impostazione), «Rinascita». Si è dedicato da francesista all’attività accademica presso le Università di Lecce, Siena e Salerno. Ha militato nel PCI fino ai primi anni ‘70, quando una recensione al Contesto di Sciascia pubblicata sulle pagine de «l’Unità» compromise le sue relazioni con il Partito e con il quotidiano.

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