
Nell’estate del 1790, alle prese con i ricorrenti problemi economici, Fichte accetta di impartire lezioni private sulla filosofia di Kant a un giovane allievo. Lo studio della Critica della ragion pura, intrapreso per tale motivo, esercita su di lui una profonda impressione e lo porta a mettere in discussione il suo precedente sistema deterministico. Nel medesimo periodo cade la conclusione della stesura degli Aforismi su religione e deismo, nei quali trova espressione il travaglio del giovane Fichte, combattuto tra le esigenze del cuore e quelle dell’intelletto e spinto a riconsiderare i rapporti tra fede e ragione, religione e filosofia. Il medesimo dissidio interiore – che va ben al di là di pur significativi «casi di coscienza» individuali – sarà sperimentato, circa un quarantennio dopo, da D.F. Strauß e Ch. Märklin, e darà luogo a una suggestiva, quanto inconsapevole analogia, dalla quale scaturiranno conclusioni e scelte ben diverse da quelle operate da Fichte.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Tedesco -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
88 -
A cura di
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Traduttore
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Argomento
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Collana
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Serie
Sull'autore
Johann Gottlieb Fichte
Filosofo tedesco, Johann Gottlieb Fichte (1762 – 1814) è stato il continuatore del pensiero di Kant e l'iniziatore dell'idealismo tedesco.