
Ponendosi come una delle personalità più significative dell’arte degli ultimi decenni, Bill Viola ha sempre rifiutato la concezione della videoarte come esibizione trionfalistica della tecnologia elettronica, mettendo quest’ultima al servizio di dimensioni di senso che sono appartenute alla storia dell’arte e all’essere umano da sempre: la trascendenza, il mistero, il passaggio, lo spirito, il dolore, la rinascita. Diventato un autentico “classico contemporaneo”, Viola ha proposto, tanto nelle sue videoinstallazioni quanto nelle sue produzioni video monocanale, una concezione dilatata e sospesa del tempo, dove lo spettatore viene coinvolto in una sorta di evento sacro. Un’arte che ha sempre sfidato la “fruizione distratta” tipica del nostro approccio quotidiano ai mass media, ma che ha influenzato profondamente lo stesso immaginario contemporaneo del quale quei mass media si nutrono. Proprio nella tensione irrisolta tra polarità contrapposte – tra staticità e movimento, tra essere e divenire, tra Occidente e Oriente, tra passato e futuro, tra innovazione e tradizione –, il lascito dell’artista statunitense si rivela un’opportunità di trascendenza in un mondo digitalizzato.
Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
176 -
Argomento
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Collana
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Serie
Sull'autore
Alessandro Alfieri
Alessandro Alfieri è professore di Teoria e metodo dei mass media presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo e docente presso diversi altri istituti. Giornalista pubblicista, si occupa prevalentemente di estetica dell’audiovisivo e di teoria dell'immaginario, ed è autore di numerosi volumi tra cui La fondazione massmediale del mondo. Estetica e ontologia dell’immaginario contemporaneo tra popular music e nuova serialità (Rogas 2024), Lady Gaga. La seduzione del mostro. Arte, estetica e fashion nell’immaginario videomusicale pop (Arcana 2018), Che cos’è la video-estetica (Carocci 2019).