Elio Matassi ha incarnato, specie nella fase più matura della suo pensiero, una linea di riflessione tesa di per sé a garantire la pretesa o il tentativo di ricondurre l’Italia entro gli schemi di una democrazia completa, adulta, matura, in una parola «laica», ossia in grado di «mantenere costante la sua fase “costituente”, portatrice di una forma di sintesi, di uno sforzo di elaborazione teorico-intellettuale profondamente innovativo e creativo, alla ricerca di un’unità non più di vecchio stampo – una mera giustapposizione estrinseca – ma una unità “nella” e “della” molteplicità, una unità in grado di raccogliere fino in fondo la sfida della complessità delle società contemporanee»; e cioè a dire nel segno di una più proficua risalita alle radici di una cultura politica e morale di espressione e caratura europea e internazionale.
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Yes -
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Italian -
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314 -
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Elio Matassi
Elio Matassi (1945-2013), allievo di Emilio Garroni, è stato professore ordinario di Filosofia morale, Coordinatore scientifico della Sezione Filosofia, Comunicazione, Storia e Scienze del Linguaggio del Dipartimento Filosofia Comunicazione e Spettacolo dell'Università di Roma Tre, Direttore del Dipartimento di Filosofia (2006-2012); Si è occupato di filosofia tedesca dell'Ottocento e del Novecento, in particolare del pensiero di Hegel, delle scuole hegeliane, del Neocriticismo tedesco, del marxismo occidantale e della scuola di Francoforte. Si è occupato del pensiero del giovane György Lukács, in particolare dal 1907 al 1918, utilizzando per la prima volta il celebre manoscritto "Dostoevskij". Le sue più recenti ricerche hanno riguardato la filosofia della musica moderna e contemporanea e in particolare su quella di Ernst Bloch, di Walter Benjamin e di Theodor Adorno, fino ad elaborare un'originale filosofia dell'ascolto. Ha fondato e diretto, fino all’anno della sua scomparsa, la rivista on line Inschibboleth, poi diventata Appunti sul presente.