Andrea Panzavolta è consapevole del fatto che la musica ecceda la sua stessa configurazione acustica. Confermando la regola secondo la quale, soprattutto nel contesto della cultura contemporanea, le opere più interessanti e originali sono quelle che debordano programmaticamente, rispetto a confini disciplinari, veri o presunti, l’A. descrive una pluralità di percorsi che attraversano la musica, intrecciando sistematicamente “testi” di diversa natura, contaminando deliberatamente linguaggi diversi e con ciò anche restituendo tutta la ricchezza delle opere musicali considerate. La peculiarità di questo libro (e la sua forte carica di provocazione intellettuale) va individuata nella sua resistenza ad ogni assioma di chiusura contenutistico o disciplinare. Un testo destinato a far inorridire il critico musicale, il filosofo della cattedra, il saggista pret-à-porter, l’elzevirista in servizio permanente effettivo, ma che al tempo stesso dovrebbe costituire una compagnia imprescindibile per quei soggetti di cui parla Kant nel saggio del 1784, quando esorta a uscire dalla minorità, risolvendosi a «pensare con la propria testa». Un libro veramente necessario, capace di delineare un percorso di rigenerazione complessiva, destinato a segnalare nuove frontiere della ricerca, fino ad ora per lo più soltanto immaginate.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
444 -
Argomento
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Collana
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Serie
Sull'autore
Andrea Panzavolta
Andrea Panzavolta (Forlì, 1971) dopo gli studi classici si laurea in giurisprudenza all’Università di Bologna. Allievo di Umberto Curi, è giornalista pubblicista. I suoi principali interessi di studio sono la letteratura, la musica, il cinema e il teatro.