![Frontiera](https://storage.bhs.cloud.ovh.net/v1/AUTH_0ab1c3a367fc4f89b2ac1aecb8c5c042/boutiqueprod_images//spree/images/attachments/1369353/product/bc55cae15540a1e7e43fc524cc361a0fbeff42.jpg?1708438863)
Separare, distinguere, misurare, sono attività tipicamente umane. Qualunque tentativo di antropizzare uno spazio presuppone una marchiatura, l’impressione di un segno che significa possesso, ma che al contempo delimita anche la nostra identità, serve a separarci dagli altri. Tuttavia, a differenza dei moderni, gli antichi non hanno mai pensato di chiudere le frontiere. Neppure l’impero di Roma, al culmine della sua potenza, ha mai avvertito la necessità di sigillare i propri confini per impedire a chi stava fuori l’ingresso nel grande recinto della civiltà greco-romana. Molte delle parole con cui le lingue classiche designano la nozione di confine, anzi, contengono in sé l’idea della comunicazione, la possibilità dello scambio, l’ipotesi del passaggio, rammentandoci che l’esclusione è solo una delle due facce, quella meno nobile, della frontiera.
Book details
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Publisher
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Language
Italian -
Publication date
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Page count
288 -
Collection
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