Persuasione ed evidenza Sul rapporto tra retorica e fenomenologia in Husserl, Heidegger e Blumenberg

Persuasione ed evidenza

Sul rapporto tra retorica e fenomenologia in Husserl, Heidegger e Blumenberg

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La filosofia aspira a essere più che mera retorica: non può derogare da questa pretesa senza tradire se stessa. Al contempo, è inevitabilmente anche retorica: già in Platone, la critica alla retorica è parte integrante della riflessione filosofica, con il duplice scopo di distanziarsi da essa e di chiarirne il ruolo imprescindibile nella costruzione, formulazione e presentazione di una teoria. Così intesa, la retorica non è mera sofisticazione né vuoto eloquio; piuttosto, il termine denota una funzione antropologica (la capacità di persuadere come facoltà spontanea degli esseri umani) e una tecnica (l’uso regolato di questa capacità). Partendo da questa premessa metodologica, il presente volume indaga la retorica fenomenologica in funzione, da un lato, delle diverse concezioni tematiche del linguaggio in Husserl, Heidegger e Blumenberg; dall’altro, dell’impiego di espedienti e stilemi retorici così come di metafore e tropi. Mitigando l’ostilità antiretorica di Husserl e criticando gli spregiudicati sofismi heideggeriani, sarà Blumenberg a descrivere la retorica come funzione essenziale del linguaggio ordinario, riabilitandola come strumento indispensabile della filosofia.

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