Agli “ideali ascetici” Friedrich Nietzsche ha notoriamente dedicato una durissima requisitoria nella terza dissertazione della sua Genealogia della morale. Eppure, ad un’analisi più dettagliata, non è possibile ritrovare, in questo testo, neanche una singola occorrenza della parola “ascesi”. È davvero possibile che il filosofo (e filologo classico) di Röcken abbia omesso casualmente una parola come askesis, tanto centrale per il pensiero filosofico greco, dal suo scritto polemico? Oppure il concetto di ascesi va interpretato in maniera differente rispetto a quello di “ideale ascetico”, andando così a creare una costellazione teorica più complessa rispetto a quella che sembra configurarsi in un primo momento? Il presente lavoro si ripropone di effettuare una ricostruzione e discussione critica delle molte declinazioni dell’ascetismo presenti nel pensiero di Friedrich Nietzsche, tanto nelle opere a stampa quanto nei frammenti postumi: dall’ascesi greca di Pitagora e Orfeo, passando per quella (talvolta valorizzata, talvolta criticata) di Schopenhauer, fino ad arrivare alla decostruzione dell’ideale ascetico nella Genealogia della morale verranno prese in considerazione quelle che andranno a configurarsi come le molte ascesi di Nietzsche.
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
170 -
Argomento
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Serie
Sull'autore
Antonio Lucci
Antonio Lucci (1983), è Gastprofessor presso la Humboldt Universität di Berlino. In precedenza ha effettuato attività di docenza e ricerca presso il FIPH di Hannover, l’IFK di Vienna, la NABA di Milano, l’Università degli Studi di Trieste e di Roma “La Sapienza”. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Askese als Beruf. Die sonderbare Kulturgeschichte der Schmuckeremiten (Vienna 2019); True Detective. Una filosofia del negativo (Genova 2019); Umano Post Umano (Roma 2016); Un’acrobatica del pensiero. La filosofia dell’esercizio di Peter Sloterdijk (Roma 2014).