Nietzsche impone alla filosofia un pensiero della relazione che pensa la relazione oggettiva senza cessare di esserne a favore della sostanza, né sorgendo in opposizione dialettica ad essa. Un pensiero della relazione consapevole che è soltanto attraverso “un” pensiero della relazione che la relazione può essere pensata, ma che rifugge tuttavia la tentazione di porsi come “il” pensiero della relazione che si pensa mediante “un” pensiero della relazione. Un pensiero che riconosce così l’impossibilità di porsi come nient’altro che “un” pensiero della relazione, e quindi un pensiero finito che, assumendola, tenta comunque di distanziarsi da tale finitudine, pur permanendo in essa. Quasi un pensiero interno ed esterno a se stesso, poiché nel pensare, e tramite il pensare, prende atto che sta pensando e mette in questione gli strumenti a cui ricorre per pensare. Ciò rinvia alla necessità per la filosofia di vedere «da cento occhi», secondo una traiettoria che dal mondo inorganico e organico raggiunge la socialità umana, in cui la relazione si apre alla sfera della politica. In vista di una democrazia che Nietzsche intende come «qualcosa di futuro», in chiave inclusiva e non escludente.
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
480 -
Argomento
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Serie
Sull'autore
Nicola Comerci
Nicola Comerci (Tempio Pausania, 1976) è docente di ruolo di filosofia nei licei. Laureato in Filosofia (Roma “La Sapienza”, 1999), dopo un periodo di formazione a Parigi, ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia e Teoria delle scienze umane nel 2004 (Università di Macerata). Dallo stesso anno, fino al 2011, ha insegnato Filosofia politica all’Università di Sassari, dove svolge attività di ricerca e insegnamento.