Il «dualismo» è la questione che attraversa l’intera riflessione filosofica di Hans Jonas. Secondo Jonas, la storia dell’Occidente, dalla tarda antichità alla tarda modernità, dallo gnosticismo all’esistenzialismo, è caratterizzata dal «lungo dominio» del dualismo. Il «ruolo storico» del dualismo è ambivalente: solo quando l’uomo prende coscienza della libertà che lo contraddistingue può sentirsi estraneo rispetto alla natura circostante priva di spirito. Il «nuovo monismo integrale» di cui Jonas si fa portavoce deve assumere allora il carattere dell’Aufhebung, del superamento dell’estraniazione dalla natura nella conservazione della libertà dello spirito. Però, proprio il tentativo di mediare libertà e necessità, spirito e materia, in un orizzonte che continua a presentarli come irriducibili (emergentismo psico-fisico e mito simbolico dello Tzimtzùm), conduce la prospettiva di Jonas nella prossimità di quei «paradossi» che proprio egli aveva visto inficiare il dualismo della «conciliazione» di Plotino. Paradossi tanto più pericolosi se si considera che quella di Jonas è l’unica «filosofia della crisi ecologica» oggi esistente.
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Yes -
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Italian -
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126 -
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About the author
Marco Bruni
Marco Bruni (1985) è assegnista di ricerca del Centro ICONE presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Autore della monografia La natura oltre la storia. La filosofia di Karl Löwith (2012), ha curato le edizioni italiane de Le Rovine di C.-F. Volney (2016), di Sul senso della storia di K. Löwith (2017) e di Giphantie di C.-F. Tiphaigne de la Roche (2018).