Con la sua esigenza di un ritorno alle «cose stesse», la fenomenologia husserliana si è sempre proposta di esibirne la costituzione, ovvero la fondazione. In questo modo ha preso coscienza di sé come nuova «filosofia prima» recante il principio di una legittimazione assoluta della conoscenza fenomenologica. Cosa legittima quest’ultima tanto rispetto ai dati attestati da un procedimento puramente descrittivo quanto alla loro origine negli atti della soggettività trascendentale? Questo libro intende ripensare tale questione alla sua radice: è con l’obiettivo di realizzare il progetto di legittimazione assoluta della costituzione del senso dei fenomeni che Husserl procede – oltrepassando i limiti di una fenomenologia descrittiva – a delle costruzioni fenomenologiche che non sono costruzioni speculative, ma «sistemi di coordinate» che il fenomenologo deve introdurre per rendere conto di questo o quel contenuto fenomenologico. I fondamenti di una fenomenologia costruttiva avranno dunque come scopo di chiarire lo statuo di ciò che si presenta al fenomenologo nelle sue analisi concrete – il che implica un approccio in cui sovente, per la natura stessa della «cosa», «ci mancheranno i nomi».
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Francese -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
324 -
A cura di
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Traduttore
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Argomento
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Collana
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Serie
Sull'autore
Alexander Schnell
Alexander Schnell è maître de conférences habilité presso l’Université Paris-Sorbonne. I suoi campi di ricerca spaziano dalla filosofia classica tedesca alla fenomenologia, dalla metafisica all’estetica e all’antropologia filosofica. Dalla sua prolifica attività di ricerca ricordiamo i volumi: Temps et Phénomène. La phénoménologie husserlienne du temps (2004); Hinaus. Entwürfe zu einer phänomenologischen Metaphysik und Anthropologie (2011); e il più recente La déhiscence du sens (2015).